Italian Poetry, 1950-1990

Forside
Gayle Ridinger, Gian Paolo Renello
Branden Books, 1996 - 407 sider
This is a bilingual anthology encompassing work by three generations of poets. It is intended to introduce readers to both experimental and more traditional currents of Italian poetry during the second half of this century. The first generation (poets born before 1935) includes such names as Nobel Prize Winner Eugenio Montale and Pier Paolo Pasolini, together with avant-garde poets like Andrea Zanzotto and Edoardo Sanguineti. The poetry of the second generation (born between 1935 and 1945) reveals a clear need to come to terms with the radical experimentation of the past; included are the late Antonio Porta and Nanni Cagnone. The section dedicated to the youngest generation (those born after 1945) features poets ranging from Valerio Magrelli to the leader of the neo-neo-avant-garde, Lello Voce. It also includes selections of prose poetry representative of the recent exploration of directions pioneered by Dino Campana.
 

Vanlige uttrykk og setninger

Populære avsnitt

Side 76 - La vita secondo il pensiero ci astrae dalle sorgenti [del pensiero, la vita secondo la vita ci induce in errori e sofferenze da cui è impossibile [la vita» mi rimanda la parete di un sogno sognato da sveglio. «Impossibile vivere, pensare anche...
Side 56 - Sono pronto ripeto, ma pronto a che? Non alla morte cui non credo né al brulichio d'automi che si chiama la vita.
Side 77 - Ma ancora più vasto un senso inesprimibile come quando agli stampi vuoti della storia affluisce un metallo nuovo che poco vi si adegua né altri se ne trovano di pronti alla colata ora, nell'istante irreversibile, o mai. E in quella dispersione di potenza malato nella volontà o drogato...
Side 127 - Da questa artificiosa terra-carne esili acuminati sensi e sussulti e silenzi, da questa bava di vicende - soli che urtarono fili di ciglia ariste appena sfrangiate pei colli da questo lungo attimo inghiottito da nevi, inghiottito dal vento, da tutto questo che non fu primavera non luglio non autunno ma solo egro spiraglio ma solo psiche...
Side 248 - ... D'inverno consumai le riserve." "Non voglio divenire lepre, ma uccello e impigliarmi tra le spine." "La lepre muore di freddo, di fame, di vecchiaia o fucilata. Basta agli uccelli, spesso, un forte vento notturno, tramontana tra le anitre congelate." "Herz, disse sulla terrazza, verremo risucchiati da una grondaia in un giorno di pioggia, emblema di violenze." "Desideravo da tempo muovermi tra gli alberi: divenire uccello e nel fogliame estivo scoprire il cunicolo, giungere al fondamento." "Toccare...
Side 31 - Rose, rose di polvere, quanta durezza nei ceppi a notte, rose arcuate di spine quali i tendini robusti ei muscoli disseccati della ragazza che nell'auto seta manovra e cuoio ma molle se un abbagliante la sbatte ma maculata lungo la gola come le rose contuse nel lavorio di mezzanotte e ortiche. Ah contro i...
Side 103 - Berlino, per me : quarantenne sedotto da un poliziotto : 52 è stato un pugno secco dentro il mio cervello, ti dico, la notizia dell'assassinio di Jackson : mi ha steso di colpo, piombandomi addosso in ritardo, e così quasi per caso, là sulla porta dell'Aquarium, dove stavo con te, e con un paio di amici salernitani: (mi sono visto come tante macchie davanti agli occhi: mi tremava il giornale tra le mani): non saranno unghie di pantere nere, davvero, a straziarci, un giorno: saranno denti da pesce...
Side 78 - Oppure quando un tempo sotto pressione disperde la sua potenza inservibile in una nube vorticosa di scorie e tu stesso in una parte di te - non sai bene quale - soffri, vorresti dormire, ma un'inquieta semicoscienza ti tiene sveglio, non del tutto presente alla metamorfosi e al lungo dolore della nascita di un'epoca. Ne viene un senso, ti ammala, di forza dissipata dal mondo, dal disunito. «Ma che piccola cosa il tuo lamento» rimprovera dal fondo pullulante degli occhi uno sguardo un po...
Side 77 - E risvegliati" continua quell'anima randagia che non sono ben certo sia un'altra dalla mia alla cerca di me nella palude sinistra. "Risvegliati, non è questo il silenzio il silenzio mentale di una profonda metafora come tu pensi la storia. Ma bruta cessazione del suono morte. Morte e basta".
Side 307 - Lo stesso cielo basso di ambulanze e di pioggia, nel turbamento e le mani sull'inguine, chiamate dal corpo per opporre uno stupore minimo alle cose mentre fuori, tra i semafori, l'europa che ha inventato il finito resiste lontana dall'animale, difende concetti reali e irrilevanti lungo le autostrade, nel tempo lineare verso un punto e gli occhi non si chiudono contro le cose, fermi dove un millennio oggi ha esitato tra cedere e non cedere perdendosi sempre tardi, e con intelligenza.

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