Sidebilder
PDF
ePub
[blocks in formation]

Baruffaldi.

O per me ferbifi
Sola una gocciola
Di quel buon nettare,
Di quell' ambrofia
Prelibatiffima

Preziofiffima
Sola un gocciola.
Ma un vecchio fatiro,
Che per cuftodia
Dell' urne vigila,
Rifponde in collera
Col tirfo in aria

Che non de' intingere
Mio vile efofago

Umor sì nobile:

Al Dio del vino il riferbar le vigne,
E le ftelle benigne.

E in così dire alto m'accenna, ed oh!
Io vidi all'or premer gli argentei velli
Del celefte capron barbuto ed ifpido
Un Dio, non mica un Dio

Della plebe felvaggia degli Dei,

Cha fra i piu furibondi il piu indomabile
Il piu fiero e formidabile:

Vidi 'l nume Baffareo

Euchioneo Dirceo Melleo
Semeleo Cadmeo Brifeo
Nitileo

Agenoreo

Il feroce, l'indomito Lieo,

Dionifio acripotente
Domator dell' Oriente
Bacco eterno roffeggiante,
E fpumante

Pingue tronfo e pet toruto
Che un faluto

Un forrifo a lieto vifo

Non dimoftra e non difpenfa
Alla turba folta e immenfa,

Che

Che d'intorno a lui fi proftra;
Ma fuperbo e forte in fella
Si puntella,

[ocr errors]

E la mano con la patera
Di vin piena brillantiffimo

Alza e verfa e cionca e ciombola,
Di fe fteffo fidatiffimo

Che per ber non farà tombola.
Finche io bevo d'uva forte

Io non vo' temer di morte:

Tema fol chi f'avviluppa,
E. f'inzuppa

Nella truppa

De' vin aspri minerali
Bestiali,

Che affaliscono,
Che imbeftialiscono,
Che vi conquaffano,
Che infatanaffano,
Che fendon l'anima,
Che disfan gli uomini
E gli fan matti o lunatici
Furiofi ebbri o felvatici.
Gli Artimini i

[blocks in formation]

Baruffaldi.

[ocr errors]

Baruffaldi..

Moscadello e Lamporecchio
Chi ne vuol lo beva a fecchio
E f'immerga nel Trebbiano
O nell' Ambra o in fan' Lorano
Fin che ha gli occhj fuor di tefta;
Che bevanda per me non fu mai questa
Io vo' ber, grida Bacco, oro potabile,
Voglio vino che fia amabile,
Voglio vin di buon fapore,
Animallegratore
Quinteffenza
Di Voghenza i,
Ambra nera

Di Voghiera :

Vo rubin del Virginefe,
Che fa credito al paese,
Del recente e del gagliardo,
Che fi fpreme in Belriguardo:
Vo' un bicchier di quel di Cona,
Che fra tutti ha la corona;
E di quel ne vo' una pentola
Che vindemmiafi in Bucentola:
Poi ne voglio per conforto.
Un bicchier di quel di Porto;
Che com'è Porto maggiore
Ha il maggior d'ogni fapore:
Ma di quel di Quartefana,
Quartefana prediletta
Di Cluento ftanza eletta,
Non mi bafta una fiumana,
Fra medelana e fra 'l Boattino
Vo' ingojarne piu d'un tino;

Vo' che, f'empiano i miei maggior vasi
Con il nettare de' Mafi,

O fia nero o púr fia bianco

Voglio ber fin ch' io fia ftanco:

Voglio ber fin. ch' io fia caldo

Il melli fluo liquor che ftilla in Gualdo.
Voglio in fomma, o fi ceni o fi define,
Il delicato vin del mio Polefine,

[ocr errors][merged small]

Dov' io vindemmio lietamente, e dove
Ambrofia e nettar non invidio a Giove.

Mi ridea del Gallispano

Quando fu coll' arme in mano
A recidere i miei tralci;
Perche avvinti ai debol falci,
O all' elettro o alla nocella,
E' diceva in fua favella:

"

[ocr errors]

Cet vin eft fi foible et peu piqué

Que d'abord que je l'ai beu il eft paffé.

Paffa è vero il fottiliffimo

Leggeriffimo

Ferrarese vin balfamico,
Cocciniglia viva e brillante;

E una tazza feftiva e spumante

Non v'atterra,

Non fa guerra

Alle vifcere od al cerebro;
Ma v' alletta vi nutre e ricrea,

Piu che 'l Montepulciano o la Verdea,
Ben lo fa la gente Lanza

Che per bere ha gran poffanza;

E a decider dei vin la corona

Ne fa piu che un dottor di Sorbona,
Co' miei pampini io la avvinfi,
E la ftrinfi,

Tal che l' ira depofta ed il brando
Tutta andava festofa gridando:

"

Trinche trinche de Campulache,
Cente pocale nix imbriache.
Che ho da far di que' zolfi ftillati,
Che in eterno imprigionano i fenfi,
E fan gli occhj tra aperti e ferrati
E gli fpirti fan tardi e melenfi!
Quefto vin di mia campagna,
Non m' incendia, ma mi bagna,
M' ingentilifce,

[blocks in formation]

Baruffaldi..

« ForrigeFortsett »